Wednesday, April 24, 2024
Trapianto di capelliTrapianto di capelli: 10 anni dopo

Trapianto di capelli: 10 anni dopo

Negli ultimi due anni, a causa dei lockdown e di altre misure di isolamento, tantissimi uomini che accusavano una caduta di capelli anomala, hanno cominciato a vivere una vera e propria sfida quotidiana. Per la maggior parte, si trattava della propria immagine riflessa su tutti gli specchi della casa; questa insoddisfazione aumentava a causa del distanziamento sociale che, per molti, ha significato presentarsi quotidianamente su Zoom per motivi di lavoro e affrontare un confronto sempre “di tipo frontale”. Per questo motivo, dall’inizio della pandemia, la richiesta di trapianti di capelli ha subito un’impennata senza eguali.

Una delle prime domande che i chirurghi ricevono durante la prima consulta riguarda le ripercussioni che possono presentarsi a distanza di 10 anni dal giorno del trapianto.

Se sei tra coloro che è in cerca di risposte ai dubbi circa la sicurezza dell’operazione e come l’aspetto potrebbe cambiare in una decade, questo articolo fa per te.

Come è cambiata la chirurgia del trapianto di capelli nel tempo?

Chi si sottoponeva ad un trapianto 20 o 30 anni fa era un pò come una cavia da laboratorio – o quasi. Anche se le tecniche erano già abbastanza perfezionate – il primo trapianto risale infatti al dopoguerra – la tecnologia di allora lasciava cicatrici, e un aspetto definitivamente diverso da quello del cuoio capelluto originario del paziente.

Il problema più comune era relativo al distanziamento dei follicoli piliferi: era molto innaturale, e la testa del paziente poteva rassomigliare a quella di una bambola. In quegli anni, ci sono stati uomini che hanno dovuto ricevere decine di trapianti correttivi per raggiungere un risultato gradevole. Ma niente paura, questa è acqua passata: oggi la tecnologia è tale che una sola operazione riesce a realizzare quello che tanti anni fa ci volevano mesi o anni – e tantissimi soldi. Molti chirurghi sanno fare un lavoro impeccabile, così come scienza e tecnologia oggi garantiscono degli standard che in passato non era nemmeno possibile immaginare.

Come si svolge un trapianto di capelli?

Dopo aver somministrato un anestetico locale, i chirurghi usano uno strumento simile ad un ago per perforare unità follicolari; la maggior parte di queste (si parla di migliaia) sono nelle aree più spesse del cuoio capelluto, di solito localizzate nella parte posteriore della testa. Questi innesti sono inseriti nelle aree calve praticando dei piccoli tagli sul cuoio capelluto.  Per questo motivo, i pazienti che si sottopongono a questo trattamento avranno piccolissime cicatrici (simili a punture), che guariscono molto rapidamente. Infine, i nuovi peli impiantati in genere cadono sotto shock ma questo è un fenomeno normalissimo: ricresceranno nelle settimane successive all’intervento. La velocità dei risultati del trapianto varia di soggetto in soggetto ma se fatto bene, l’aspetto è assolutamente naturale.

La tecnica più utilizzata

L’estrazione di unità follicolari (FUE) è la più richiesta. Un’alternativa, nota come trapianto di unità follicolari (FUT), prevede il taglio di una striscia di cuoio capelluto che viene tagliata in unità per l’impianto. FUT può produrre più innesti per trapianti estesi, ma lascia anche una cicatrice più grande e permanente. Oggi è praticamente scomparsa, sostituita dalla FUE.

Cosa dicono coloro che si sono sottoposti all’operazione?

Su un campione di 100 uomini, più dell’80% sono soddisfatti della loro scelta (“la migliore della loro vita”). Poi ci sono i veri entusiasti: “è stato fantastico”, dice Francesco, 40 anni, un impiegato di Roma che è andato a Istanbul quando le restrizioni di viaggio sono state allentate. Ha pagato €2.000, comprese tre notti in un hotel. “Non ha fatto davvero male e sono molto contento dei risultati ottenuti finora”.

Roberto, 26 anni, è di Firenze e si è recato a Milano a gennaio per il suo trapianto. Aveva sempre evitato di farsi fotografare perché l’attaccatura dei capelli assottigliata lo metteva in imbarazzo. Adesso afferma di non nascondere ai suoi amici che ha effettuato un trapianto: l’operazione gli ha ridato la vita. “Fa davvero tanta differenza per la mia autostima”, dice.

E 10 anni dopo, come succede?

Le caratteristiche principali di un cuoio capelluto a 10 anni di distanza dall’operazione sono:

  • i capelli innestati non saranno colpiti dall’alopecia
  • i capelli che non hanno ricevuto un trapianto, potrebbero progressivamente soffrire di alopecia.
  • se la tecnica utilizzata è quella più adatta alle esigenze del paziente, e se verrano seguiti i consigli dell’esperto, il trapianto di capelli 10 anni dopo avrà lo stesso aspetto di quando si notano i primi risultati subito dopo – i follicoli piliferi si rigenerano e funzionano come su una testa sana.

Detto ciò, è importante precisare che i capelli invecchiano progressivamente con il soggetto: è normale che dopo un decennio si comincino a notare questo tipo di differenze. Soprattutto, bisogna tiene conto dell’età: ci si è sottoposti ad un trapianto a 30 anni o a 60? L’aspetto dei capelli grigi o la perdita di densità in alcune zone non è sempre un segno d’allarme.

Consigli per prolungare gli effetti del trapianto

Sebbene la corretta applicazione della tecnica del trapianto di capelli è sempre sufficiente per far crescere normalmente i follicoli nei successivi 10 anni, a volte è consigliato integrare con altri trattamenti, tra cui:

  • vitamine
  • sessioni al plasma ricco di piastrine (PRP) per rafforzare la crescita dei capelli
  • farmaci che rallentano la caduta dei capelli non trapiantati (tipo il Minoxidil o la Finasteride)
  • cambiare lo stile di vita – per es. sottoporsi ad una dieta equilibrata, praticare sport o smettere di fumare

É importante tenere presente che, anche dopo il trapianto di capelli, è possibile sviluppare altri tipi di caduta che non sono legati alla genetica. Ad esempio, l’alopecia causata da stress, da una cattiva alimentazione o da squilibri ormonali. Questi fenomeni sono però reversibili e, in ogni caso, bisogna consultare uno specialista per ricevere maggiori chiarimenti.

Tirando le somme

Il fenomeno più comune è che 10 anni dopo l’intervento non si verificano sintomi di alopecia nelle aree dell’innesto: i capelli si adatteranno al cuoio capelluto. La cosa importante è affidarsi a dei professionisti validi, con esperienza sul campo, che siano in grado di garantire un buon risultato.

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